Gianni Barbacetto

giornalista, lavora al Fatto quotidiano. È collaboratore di Micromega e del Venerdì di Repubblica. Ha lavorato al Mondo, all’Europeo, a Diario. È direttore di Omicron (l'Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord). È nato a Milano, ha radici friulane (in Carnia), ha due bambine, Olga e Nora. Appena può, suona la batteria con gli amici.

Laureato in Filosofia, ha cominciato a lavorare in radio (Radio Milano Libera, Radio Città, Radio Rai), poi ha collaborato al quotidiano Bresciaoggi, a Linus e a tante altre testate. Nel pieno degli anni Ottanta, nella “Milano da bere”, aveva intanto contribuito a fondare il mensile Società civile, che ha diretto per una decina d'anni. Si è molto divertito, anni fa, a condurre un programma televisivo di economia e finanza su una tv privata (Rete A). Più recentemente ha collaborato con Francesca Comencini per il soggetto del film “A casa nostra”. Per la rete franco-tedesca Arte ha realizzato, con Mosco Boucault, un documentario sul Lodo Mondadori che naturalmente in Italia non è mai stato trasmesso. Ha coordinato la redazione del programma di Michele Santoro, “Annozero” (Raidue). Ha collaborato con Carlo Lucarelli per la realizzazione di “Blunotte” (Raitre).

Ha scritto alcuni libri inchiesta, tra cui:

- “Le mani sulla città” (Chiarelettere 2011), con Davide Milosa, sulla mafia a Milano.
- “Il grande vecchio” (Bur Rizzoli 2009), sui misteri italiani, da Piazza Fontana a Gladio.
- “Se telefonando” (Melampo 2009), sulle intercettazioni telefoniche.
- Con Peter Gomez e Marco Travaglio ha scritto “Mani pulite” (Editori Riuniti 2002) e “Mani sporche” (Chiarelettere 2007).