Abbate, Lirio

Inizia la sua carriera giornalistica nel 1990 al Giornale di Sicilia di Palermo, dove rimane fino al 1997, quando poi arriva all'ANSA come cronista di giudiziaria e nera. Collabora con La Stampa. Per l’agenzia di via della Dataria si è occupato dei processi e delle inchieste di mafia più importanti degli ultimi dieci anni, e si è occupato in particolar modo dei rapporti tra criminalità organizzata e politica. Nel 2004 lavora all’ANSA di New York e Washington. Realizza, fra gli altri, servizi nella base militare di Fort Polk, in Lousiana; e poi alla frontiera della morte con il Messico; nella Yucca Mountain, in pieno deserto del Sud Nevada, la più grande pattumiera al mondo di scorie nucleari. La sua più grande impresa giornalistica si svolge però in Italia quando si ritrova per primo a dare notizia dell’arresto del capomafia Bernardo Provenzano.

Abbate segue da anni le inchieste che riguardano i favoreggiatori del boss rivelando tanti retroscena sulla latitanza del capomafia corleonese, scavando in particolare sulla permanenza del padrino a Marsiglia e dei politici che lo hanno aiutato. Per l’intensa attività di cronaca svolta in questi anni Abbate ha ricevuto il premio internazionale Ischia 2006, e poi Roberto Ghinetti, Maria Grazia Cutuli e Rocco Chinnici e il Premio Città di Viareggio. E’ co-autore, con Peter Gomez, del libro I complici, tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento (Fazi Editore, 2007). Dal maggio 2007 è sotto scorta.