Sabato 29, novembre, ore 21, Teatro Comunale A. Testoni
GENERAZIONE SUBURBE
Uno spettacolo fra musica, teatro e letteratura, che partendo dal Sud Italia fotografa la nuova generazione delle periferie metropolitane, gettando il pubblico a stomaco aperto nella cruda verità quotidiana. Con gli ‘A67 e Giancarlo De Cataldo
La realtà suburbana piena di contrasti negli occhi, nei pensieri e nelle mani di ragazzini testimoni-vittime del magma di pulsioni, eventi e disagi che caratterizza la situazione di degrado tipica delle periferie dimenticate, in cui l’inadeguatezza di infrastrutture, servizi e luoghi per la socializzazione, contribuisce all’endemica spersonalizzazione, disaffezione, frantumazione e generale insofferenza che caratterizza la vita quotidiana di migliaia di abitanti.
Una gioventù inevitabilmente esposta alla fascinazione e all’assuefazione suscitate dalla criminalità, una generazione borderline di “ragazzi come tanti altri, catturati nel bel mezzo di un guado morale che rende le loro esistenze aperte a qualunque possibile esito. Potrebbero diventare mafiosi come buoni padri di famiglia ... in questo momento sono che dei balordi di periferia con tanto futuro davanti e nessuna memoria alle spalle”.
Uno spettacolo-concerto di canzoni e recitati alla cui stesura inedita i napoletani ‘A67 (giovane rockband di Scampia) hanno lavorato con lo scrittore noir tarantino Giancarlo De Cataldo (giudice in Corte d’Assise autore, fra gli altri, di “Romanzo criminale”) fondendo fra loro le giovani storie di periferia raccontante nelle canzoni dei due dischi ‘A67 (“’A camorra song’io” del 2005 e il nuovo “Suburb”) e nella raccolta di racconti “Teneri assassini” di De Cataldo (Einaudi 2000, ripubblicato nella collana StileLibero).
Lo spettacolo si presenta quindi nella forma di estensione speciale di “Suburb” (pubblicato il 30 maggio 2008 per Edel Records), secondo album in cui gli ‘A67 hanno ampliato la riflessione sulle periferie e l’impegno antimafia intrapreso con successo in Italia e all’estero con il disco d’esordio “’A camorra song’io”, allargandoli a raggiera sul mondo, intendendo le periferie come quartieri metropolitani ma anche come Sud. Un concept-album di crossover-rock mediterraneo, che nel suo piccolo vale una sorta di manifesto: la nuova cultura sonora giovanile -musicale, meticcia, metropolitana, mondiale- un caleidoscopio di urgenze, slanci, fusioni e innovazioni realizzato con ospiti italiani illustri (fra cui Mauro Pagani e gli scrittori Roberto Saviano e Valeria Parrella) e scegliendo, quali ospiti internazionali, giovani band loro alter-ego provenienti dai vari continenti “a Sud”, unite nella forza espressiva e nell’attenzione al sociale, ai temi dell'uguaglianza e della libertà: gli storici crogiuoli del Mediterraneo (Napoli al centro, Marsiglia verso l’Europa e Istanbul verso l’Asia) e con loro India e Brasile, le due più grandi democrazie emergenti e meltin’pot. Dialetto e italiano, l’antica lingua indiana Malayalam e il rap delle favelas di San Paolo, la ghironda e il sitar elettrico, il santur e il flauto prog, la letteratura nelle viscere del groove...
La nuova generazione del mondo confluita e vibrante in un disco, che con decisione e personalità - dai protagonisti ai temi - rinnova la speciale posizione degli 'A67 a favore dei diritti umani e contro le mafie: una pubblicazione più che mai voluta e significativa ora, in un periodo che vede l'Italia e il mondo febbrilmente trapassati non solo dalla criminalità e dalla povertà e loro concatenate cause ed effetti, ma anche da correnti discriminatorie e xenofobe e da una generale “erosione dei diritti” (lo spettacolo aderisce allo Small Places Tour di Amnesty International). La forza e l’urgenza dell’incontro, dalle periferie del mondo dritti al centro.
“Generazione Suburbe” è una produzione Sognavento, Associazione di promozione sociale per la Cultura Giovanile diretta da Giorgia Fazzini
“Si deve cominciare da una stanza deserta e da un bambino piccolo e offeso, piccolo offeso e solo. Stridulo e chioccio come uno sputo. Si devono immaginare caseggiati conformi, orizzonti dozzinali, l’accento pesante delle periferie, teorie di lampioni sbreccolati ed elettriche notti sulla strada. Sciami galleggianti di motorini, silenzi sgusciati, metropolitani moschini: teneri, teneri assassini.” [Estratto dall’inizio dello spettacolo]