Da Casalecchio di Reno, un messaggio contro le mafie
Un bilancio dell'edizione 2009 di Politicamente Scorretto
Un grande successo di pubblico, con
oltre 2.400 presenze ai diversi appuntamenti e
10.000 alunni coinvolti nel
Primo piatto della legalità, oltre
110 citazioni nella stampa e nei siti di informazione e
4.309 visite al sito web nei soli tre giorni di iniziative, cui si aggiungono
3.809 accessi alle dirette web, testimonianza di un'attenzione non limitata all'ambito locale: questo un bilancio in sintesi della
quinta edizione di Politicamente Scorretto, svoltasi dal 27 al 29 novembre scorso.
Gli
incontri per le scuole e per il pubblico, con
44 ospiti coinvolti, sono stati centrati quest'anno sulla lotta alle mafie, e in particolare sul tema dei
beni confiscati alla criminalità organizzata, che Casalecchio delle Culture e Carlo Lucarelli avevano proposto di destinare alla cultura con l'appello
"Nei forzieri della mafia, un tesoro per la Cultura". La campagna, che ha raccolto finora
oltre 2.300 adesioni, si è intrecciata nei giorni di
Politicamente Scorretto con l'appello di
Libera "Niente regali alle mafie, i beni confiscati sono cosa nostra", promosso per contrastare la norma introdotta nella discussione della Legge Finanziaria 2010 che prevede la vendita all'asta dei beni confiscati, con il prevedibile effetto di farli tornare, tramite prestanome, nella disponibilità delle stesse organizzazioni mafiose. In particolare, il dibattito della mattinata di domenica 29 novembre, con la partecipazione tra gli altri di
Don Luigi Ciotti, Anna Canepa e Gianrico Carofiglio, ha sottolineato come lo Stato debba da un lato prevedere norme efficaci nel contrasto alla criminalità, evitando errori come la previsione di vendita dei beni o le incompatibilità che dal 2006 hanno sguarnito il ruolo dei pubblici ministeri in molte Procure, e dall'altro assumere questo contrasto come
profilo morale della classe politica, i cui esponenti a volte si prestano invece a commistioni con la cosiddetta "zona grigia" della società - un profilo morale che è invece indispensabile per sostenere il contrasto "dal basso" ai fenomeni mafiosi.
L'incontro "Un appello Politicamente scorretto" ha suscitato interesse anche in quanto ha costituito la prima uscita locale di
Roberto Alfonso, sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia recentemente nominato nuovo Procuratore Capo di Bologna. Alfonso ha spiegato con dettaglio e chiarezza in base a quali diverse normative si procede oggi alla confisca dei beni individuati come appartenenti alle organizzazioni mafiose, e come le leggi attualmente in discussione incidano sulla possibilità stessa di procedere alla confisca e sulla gestione successiva dei beni.
Molto partecipato anche il workshop rivolto ai giovani di venerdì 27 novembre "A schiena dritta", sul tema delle minacce ai giornalisti attivi in terre ad alta penetrazione criminale e dell'osservatorio
Ossigeno che analizza e rende pubbliche le loro situazioni. In occasione del seminario è stato presentato per la prima volta il documentario
Avamposto, realizzato da Roberto S. Rossi e Roberta Mani sui giornalisti minacciati in Calabria, e il fondatore di
Ossigeno Alberto Spampinato ha lanciato
due proposte per limitare gli ostacoli all'informazione: l'introduzione di un'aggravante specifica per le minacce e le violenze commesse per limitare la libertà di espressione giornalistica, e la subordinazione dei risarcimenti civili a giornalisti (la cui richiesta è oggi spesso strumento di "intimidazione preventiva") all'esercizio dell'azione penale e al versamento di una cauzione proporzionale all'importo richiesto.
Un teatro strapieno di ragazzi delle superiori ha accolto nelle mattinate di venerdì 27 e sabato 28 novembre
Pina Maisano Grassi e
Gian Carlo Caselli. La vedova di Libero Grassi ha ricordato l'impegno imprenditoriale e politico del marito, sottolineando un aspetto che è poi ritornato in diversi incontri di
Politicamente Scorretto: la lotta alla mafia non è condotta da eroi, ma da
persone normali che vogliono vivere una vita normale, ad esempio svolgere un'attività di impresa all'interno di un regolare contesto di mercato. Pina Grassi ha poi citato l'esperienza di
Addiopizzo, un contrasto diffuso al racket che sta cambiando la Sicilia ridando dignità a un intero popolo.
Gian Carlo Caselli ha invece risposto alla difficile domanda
"Rispettare le regole conviene?", citando vari esempi in cui il non-rispetto di norme condivise comporta perdite per tutti i partecipanti a un contesto sociale. In particolare, Caselli ha rimarcato come un'economia affetta dalla criminalità organizzata implica extra-costi come il pizzo e le maggiori spese per l'ordine pubblico, e quindi ostacola la competitività delle imprese che vi operano; in una situazione così impoverita la mafia può di conseguenza presentarsi come fornitore di lavoro e di sicurezza, generando un circolo vizioso che la rafforza e che va pertanto spezzato. Caselli ha anche affermato che la lotta alla mafia è a un buon punto sul piano meramente repressivo, ma ancora arretrata è l'analisi delle
connivenze tra criminalità e politica, un tema molto difficile da affrontare e che, come l'esempio di Giovanni Falcone dimostra, porta spesso chi vi si avvicini a perdere la solidarietà e rimanere solo.
L'attenzione di
Politicamente Scorretto all'educazione alla legalità delle giovani generazioni si è concretizzata anche nella seconda edizione di
Il primo piatto della legalità, in collaborazione con
Concerta e
Melamangio, con un notevole ampliamento rispetto al 2008: nella giornata di venerdì 27 novembre
oltre 10.000 alunni delle scuole di 14 Comuni delle province di Bologna, Modena e Ferrara hanno potuto mangiare un piatto preparato esclusivamente con prodotti biologici di
Libera Terra, coltivati in terreni confiscati alle mafie. I prodotti di
Libera Terra, inclusi i panieri natalizi, hanno inoltre avuto un buon riscontro di vendite nel mercatino allestito in Casa della Conoscenza nelle giornate di sabato 28 e domenica 29.
La giornata di domenica 29 novembre ha infine costituito la prima tappa emiliano-romagnola della
Carovana Antimafie di
Libera, cui
Politicamente Scorretto ha passato il testimone per una lotta alla criminalità organizzata attraverso la cultura della legalità che sappiamo bene avere ancora molti passi davanti a sé.